Longobardi
Forse cercavi il comune di Longobardi, in provincia di CosenzaI Longobardi, forse originari della Scandinavia, raggiunsero la costa baltica. Durante il I secolo d.C. abbandonarono le foci dell'Elba, dove si erano stanziati, si mossero verso sud e si stabilirono in Pannonia (Ungheria).
Nel 568 i Longobardi, guidati da Alboino, invasero l’Italia cercando terre piů fertili. Dopo tre anni di assedio, nel 571, Alboino prese Pavia e ne fece la capitale del suo regno. I Longobardi scesero poi nell’Italia centro–meridionale, dove fondarono i ducati di Spoleto e Benevento. I Bizantini non riuscirono ad opporsi agli invasori e riuscirono a conservare solamente alcune zone costiere, l'Esarcato (Romagna), con capitale Ravenna e pochi altri territori. L’Italia si trovò divisa in Longobardia (Italia settentrionale e ducati di Spoleto e Benevento) e Romanìa (territorio bizantino). Nel 572 Alboino fu assassinato, anche Clefi, il suo successore, fu ucciso (574) e seguirono dieci anni (574–584) di anarchia.
Nel 584, di fronte alla minaccia rappresentata dall’alleanza franco-bizantina, i duchi longobardi scelsero come re Autari (584–590) che riuscì a consolidare la monarchia, ad espandere il dominio longobardo e ad avviare l’incivilimento dei Longobardi. Nel 588, Autari sposò Teodolinda, figlia del duca di Baviera, nel 590 il sovrano morì avvelenato, Teodolinda diede alla luce una figlia postuma, Gondeberga. Alla morte di Autari la sua vedova, Teodolinda, scelse tra i duchi e sposò, legittimandone il regno, il duca di Torino, Agilulfo, cugino di Autari. Agilulfo riprese l’espansione longobarda assediando Roma. Grazie alla mediazione di Teodolinda, che era cattolica tricapitolina (1), Papa Gregorio I Magno ed Agilulfo conclusero un accordo. Negli anni seguenti, molti Longobardi si convertirono al cattolicesimo.
Alla morte di Agilulfo, Teodolinda divenne reggente per il figlio Adaloaldo (616-625) alla morte della regina, Arioaldo, esponente della fazione ariana conservatrice e marito di Gondeberga, figlia di primo letto di Teodolinda, assassinò il cognato ed usurpò il trono (legittimato da Gondeberga). Alla sua morte (636) gondeberga sposò Rotari (636-652).
Nel 636 salì al trono Rotari il quale, nel 643, con un Editto, diede al suo popolo le prime leggi scritte (in latino, poiché la lingua dei Longobardi non fu mai scritta). L’editto mostra l’intenzione di attenuare la brutalità di alcune consuetudini. Probabilmente, quando l’editto fu emesso nel regno operava ancora il principio della "personalità del diritto" (I latini conservavano il diritto romano ed i Longobardi il proprio), ma nell'VIII secolo la legislazione di Rotari era ormai sicuramente estesa a tutti i sudditi.
Nonostante la conversione dei Longobardi al cattolicesimo, le loro mire espansionistiche non cessarono di costituire una minaccia per il papato. Quando però, nel 712, salì al trono Liutprando (712-744), il re longobardo colse l’occasione di un dissidio fra papa ed imperatore (l’imperatore aveva proibito il culto delle immagini) per proporre al papa la propria alleanza, che però il pontefice rifiutò temendo la formazione di un regno longobardo eccessivamente forte. Il papa riuscì, comunque ad ottenere il ritiro dei Longobardi dai territori bizantini occupati ed ottenne da Liutprando il territorio di Sutri. La donazione di Sutri (728) costituì il nucleo dello Stato della Chiesa (che durò fino al 1870). Nel 749, il re Longobardo Astolfo riprese l’espansione territoriale in Lazio ed il papa chiese aiuto a Pipino il Breve, che in cambio ottenne di essere consacrato re dei Franchi. Nel 755 e nel 756, Pipino scese in Italia, sconfisse i Longobardi e donò al papa le Marche e la Romagna. Venne così a formarsi un vasto Stato della Chiesa. Fu probabilmente in questo periodo che fu steso un documento apocrifo, noto come "donazione di Costantino", col quale si cercò di dimostrare che, già nel IV secolo, Costantino aveva ceduto ai pontefici il potere su Roma e sull’Italia. Nel 756 morì Astolfo. Il suo successore, Desiderio (756–774) tentò, con un’alleanza matrimoniale, di allearsi ai Franchi, togliendo così il loro appoggio al pontefice. Nel 771, Desiderio pose l’assedio a Roma e dettò al papa le proprie condizioni. Nel 773, Papa Adriano I chiese l’intervento di Carlo (poi Magno), re dei Franchi. Questi ripudiò la moglie Ermengarda, figlia di Desiderio, scese in Italia ed assediò Pavia che capitolò nel 774. Desiderio fu rinchiuso in convento, mentre Carlo si proclamava re dei Franchi e dei Longobardi.
Note: (1) Eresia tricapitolina: in Cristo coesistono la natura divina e quella umana, ma la volontĂ divina si č congiunta a quella umana, da ciò consegue la dualitĂ della persona del cristo (per gli ortodossi vi č unitĂ delle due nature).